Le mura di città poggiano sugli alberi a capo chino
sperse in afflizione
gravide di anni,
di stagioni che stentano a venire,
di stagioni che stentano ad andare.
sperse in afflizione
gravide di anni,
di stagioni che stentano a venire,
di stagioni che stentano ad andare.
Gelate in corpo nel tuo osso gli alberi,
Gli alberi, alberi, alberi,
dal corpo malleabile
verso i desideri che ho di te,
verso le strade mie senza te.
dal corpo malleabile
verso i desideri che ho di te,
verso le strade mie senza te.
E i ramoscelli azzurri avviziscono,
assaporando i tuoi pensieri
che mi si infondono
nei miei viaggi rumorosi, strani
con il gusto del tuo labbro,
col colorito del tuo viso,
spesso turbato da fantasticherie.
assaporando i tuoi pensieri
che mi si infondono
nei miei viaggi rumorosi, strani
con il gusto del tuo labbro,
col colorito del tuo viso,
spesso turbato da fantasticherie.
I tuoi lineamenti viandanti
hanno caduchi rami
e parole fatte carne nell'ultima linfa
che scorre nelle vene
accaldata,
come certi scongiuri inarticolati
e nascosti del tutto dietro l'inverno...
hanno caduchi rami
e parole fatte carne nell'ultima linfa
che scorre nelle vene
accaldata,
come certi scongiuri inarticolati
e nascosti del tutto dietro l'inverno...
Caro paesaggio
che nella nebbia ti fletti,
ricordi di figura con radici nell'osso
ti sei imbronciato in un angolo
a mo' di laccio.
che nella nebbia ti fletti,
ricordi di figura con radici nell'osso
ti sei imbronciato in un angolo
a mo' di laccio.