L'arcobaleno, come un saluto lacrimante
d'addio,
scomparve dietro le lontananze,
sulle creste delle fiamme,
nella pioggia.
Dietro le lontananze scomparve infiammata
la Çamëria
e tutte le nostre strade portano a nord.
Romba il vento mediterraneo sulle terre
antiche d'Epiro
sulle care terre nostrane
degli avi.
Solo i fulmini pasciono i pascoli abbandonati.
Gli oliveti non raccolti rombano come onde
nelle riviera.
E dovunque la terra dei çamë,
di nubi ricoperta,
geme soffocata in lacrime e sangue,
sfollata,
terra senza dio.
Le pallottole ci mostrano il cammino
ci illuminano la via di fiamme, che hanno
inghiottito la terra intera.
Alle nostre spalle la bufera sbatte le porte sfondate delle case.
E le vie si disperdono disperando verso nord.
Noi, popolo migrante, arranchiamo nella pioggia...
Addio, Çamëri!
(queste versioni in italiano sono da considerarsi provvisorie)
.
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