Tu sei l'occhio del mio silenzio
la morte di tutte le mie pelli,
il verbo di tutte le mie labbra,
la parola dei miei sogni, tu sei!
Sei tutte le paure che mi dormono nelle mani,la morte di tutte le mie pelli,
il verbo di tutte le mie labbra,
la parola dei miei sogni, tu sei!
d'autunno,
Sei il dolore di tutti i miei giorni,
l'ultima volontà dell'alba che si stende sul colle,
la luna che non è sorta ancora dall'occhio del cielo,
la verità negata, tu sei!
e pesantemente,
come una goccia di rugiada un prologo di luce,
un sudario di nebbia che avvolgiamo negli occhi
come l'acqua fredda del mattino
per lavare i sogni
che ci dormono sulle palpebre.
che ci dormono sulle palpebre.
Siamo un sempre che è oggi,
momento che si sbriciola nelle lancette
e riempie gli abissi del cielo,
mutilando il petto del Divino con bocconi
di preghiere, di gente, la cui parola si spegne
nel silenzio degli occhi.
Lassù in cima, nelle ghiacciate alture
del tocco mancato, nella sola immaginazione,
là nell'ammiccare degli occhi,
gli orizzonti si ravvolgono, o silente!
E il loro crampo ci lava come il pentimento
con vuoti che rimontano i passi dei passanti
per spaventare la paura dalla solitudine del dire.
Questo istante ultimo di "per sempre",
Qualcosa dice con le dita di spiro che mi tessono la pelle
stille di sudore, gemme di sogni che hanno sete.
E io mi sveglio,
in punta di piedi del mio volo,
e abbraccio il cielo con tutto l'arco delle mie braccia,
quell'eternità per cui la vita è solo un passo, una parola,
quanto uno sguardo e una promessa che non si dice in parole,
ma solo con battiti di cuore. * * *
Lascia che scuota i peccati
della notte sul corpo,e con sogni di fonte,
respira nelle ombre dei muri
quando gli occhi sboccieranno
nella rosa del tuo tempo.
Sei agonia!
Scorribanda dei cieli che sconvogle
le stagioni,
e li battezza con l'autunno
le stagioni,
e li battezza con l'autunno
perenne.
Sei alba, che ti delizï dell'attesa
tra i risvolti della tenda,
e con le mani unte di tenebra
tessi nel telaio del mio soffittouna collina con relievi d'acqua,
che da un'alba all'altra, faccia nascere
il sole nel mio occhio.